Storia Locale

LA SAGRA DELLA “ZERIOLA”

La storia racconta che la festa della Purificazione della Vergine fu sempre celebrata il 2 Febbraio. A quaranta giorni dal Natale ricorre la festa della “Presentazione di Gesù al tempio”, popolarmente nota anche come “Candelora”. Secondo la legge ebraica al quarantesimo giorno di nascita di un figlio maschio, la donna doveva presentarsi al tempio per purificarsi e offrire un sacrificio per il neonato. Ad essa si abbina la presentazione di Gesù al tempio, alla presenza del Santo Simeone. La festa si celebrava a Gerusalemme già nel quarto secolo, nel 534 d.C. veniva celebrata a Costantinopoli. Nel settimo secolo si diffuse anche in Italia. Prima del rito il sacerdote benedice le candele, simbolo della luce della verità, portata da Cristo nel mondo. Per questo motivo viene anche chiamata festa della candelora.

Quella di Volano è una delle rare chiese ad essa dedicate, unica nel Trentino, ed è ricostruita sui vecchi ruderi quasi abbandonati della piccola chiesa dedicata ancora dai romani a Santa Cecilia che, non viene comunque dimenticata, in quanto il suo altare rimane laterale, ma sempre dedicato alla martire romana, patrona dei musici. Il Padre Giangrisostomo Tovazzi ci fa sapere che vari secoli fa spose e mamme venivano in pellegrinaggio alla Madonna di Volano, come a un santuario, per chiedere la benedizione di Maria, per figli e nascituri. L’arciprete di Volano Pietro Antonio Carlo Campi, di Monte Santo di Campo Denno (1716-1727), Professore di belle lettere e filosofia, Diritto Canonico e Teologia, ci lasciò un distico, in cui celebra la Madonna di Volano:

La Vergine Madre della Purificazione

protegga il popolo di Volano

che “devoto” Le consacra il cuore.

 

La chiesa di Volano è l’unica in Diocesi

che sia dedicata alla

Purificazione della Madonna.

 

Università della terza età.

DORIS BUSSOLA

 

 

Proposta per il coinvolgimento della Cengia Rossa "zengio ross" e dei sottostanti "marocchi" situati nei Comuni di Volano e Calliano, per l'identificazione della "ruina" descritta da Dante nel XII° canto dell'Inferno della Divina Commedia. (E.T.)

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